COME FUNZIONA

 

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Con la partecipazione a un Fondo pensione come Previlabor, è possibile costruirsi una pensione integrativa che si andrà ad aggiungere a quella erogata dal sistema pubblico.


Durante la vita lavorativa

Il lavoratore che si iscrive a Previlabor finanzia la sua pensione integrativa con tre tipi di contributi:

 

Quota aziendale: l'azienda versa la quota prevista dai singoli accordi aziendali (abitualmente l'1,20%) della retribuzione convenzionale costituita dai minimi di categoria; questa cifra varia da 15 a 20 Euro circa al mese, a seconda del livello. Chi non aderisce al fondo pensione non può ricevere questa cifra sotto nessun'altra forma.

 

Il TFR
Dal 1° gennaio 2007 tutti i lavoratori dovranno decidere e comunicare all’Azienda la destinazione del loro TFR.
Le possibilità saranno 3:

Esprimere la scelta di destinare il proprio TFR a PREVILABOR: in tal caso tutto il TFR che maturerà dopo tale decisione sarà versato dall’Azienda a PREVILABOR.
Questa scelta non è più modificabile fino a che si rimane dipendenti dell’Azienda in cui si è aderito a PREVILABOR e pertanto da quel momento in avanti, fino a che non cessa il rapporto di lavoro, il TFR del Lavoratore sarà destinato al Fondo pensione.

Nota: Per i lavoratori che hanno iniziato la loro carriera contributiva prima del 28 aprile 1993 rimane la possibilità di versare solo il 40% della quota di TFR maturata annualmente, che equivale a ca. il 2,76% del reddito lordo: per fare un esempio, su un reddito lordo annuo di 20.000 Euro, l'importo trasferito a PREVILABOR dal TFR è di ca. 550 Euro; su un reddito lordo di 25.000 Euro, 690 Euro; ecc.

Esprimere la scelta di lasciare il proprio TFR in gestione all’Azienda: in questo caso anche il TFR che maturerà in futuro sarà gestito dall’Azienda con le solite modalità.
Se l’Azienda ha più di 49 dipendenti, il TFR non destinato alla previdenza viene trasferito secondo la Legge al Fondo di tesoreria dell’ INPS.
Questa scelta può essere modificata in futuro destinando il TFR al Fondo pensione con le modalità descritte al punto precedente.

Il Lavoratore non esprime alcuna volontà: in tal caso scatta il “silenzio assenso” e il TFR maturando del Lavoratore sarà versato al Fondo pensione contrattuale che ha in Azienda il maggior numero di iscritti (quindi, è meglio informarsi nella propria azienda su quale è). Il Lavoratore “silente” perde però il contributo dell’Azienda e non può effettuare versamenti a proprio carico finchè non manifesterà esplicitamente la propria volontà di aderire al Fondo pensione.

Previlabor è un Fondo pensione pre-esistente e può ricevere nuove adesioni e flussi di TFR in base alla normativa (art. 23, comma 4-bis, del d.lgs. 252/2005).

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Clicca qui per sapere come si calcola il TFR.

Quota lavoratore: La quota mensile minima che il lavoratore deve versare al Fondo è definita nel contratto aziendale e può essere variata (in aumento o diminuzione) o anche interrotta in qualsiasi momento.

Il versamento aziendale e il versamento da busta paga sono deducibili, quindi esenti da IRPEF, per un importo non superiore a € 5.164,57.

Esempio:
quota azienda versata a Previlabor: 200 Euro
quota minima da busta paga: 200 Euro
totale versamento minimo a Previlabor: 200 + 200 = 400 Euro
risparmio fiscale per il lavoratore (aliquota IRPEF 27%): 54 Euro
spesa effettiva per il lavoratore: 200 – 54 = 146 Euro

In questo esempio pertanto, a fronte di una spesa effetivamente sostenuta da busta paga dal lavoratore pari a 146 Euro, egli vedrà accreditata sulla sua posizione un importo pari a 400 Euro, più il TFR.

Le aliquote IRPEF per scaglioni di reddito attualmente in vigore sono le seguenti:

Fino a 15.000,00           23%

Da 15.001 a 28.000       27%

Da 28.001 a 55.000       38%

Da 55.001 a 75.000       41%

Oltre 75.000,00            43%

Il vantaggio fiscale per PREVILABOR viene riconosciuto direttamente alla fonte dall'Azienda con i conguagli fiscali in busta e il modello CUD: non occorre quindi dichiararli sul mod. 730/740.
NB: lo sgravio per i versamenti a PREVILABOR è in ogni caso aggiuntivo e indipendente da quello (detrazione di imposta del 19%) concesso per le polizze vita stipulate prima del 31.12.2000; il dipendente iscritto a PREVILABOR può beneficiare di tutti e due i vantaggi fiscali.

Per maggiori informazioni sul quadro fiscale scarica questa presentazione.

Dai versamenti, viene trattenuta una quota annua di € 16,50 a favore di Previlabor per spese di gestione e amministrazione del Fondo stesso.


La gestione del Fondo

I contributi versati sono investiti da Previlabor in una gestione assicurativa, attualmente affidata a Unipol Assicurazioni.

Questa forma di investimento è estremamente prudenziale e garantisce un rendimento annuo minimo del 2%.


E se si cambia lavoro prima della pensione?

In caso di cessazione del rapporto di lavoro prima della pensione (es. per dimissioni) il dipendente puo' optare per…

- il riscatto totale della posizione (100% capitale) senza periodi di durata minima
- il trasferimento della posizione presso il fondo pensione contrattuale che opera nell'azienda di destinazione
- il trasferimento della posizione presso una forma pensionistica individuale (fondi "aperti" o polizze vita previdenziali)


Si può avere un anticipo sulla prestazione?

E’ prevista la possibilità di chiedere a PREVILABOR degli anticipi su capitale maturato nei seguenti casi:

- Spese mediche per sé o per coniuge e figli (fino al 75% del maturato)

- Acquisto o ristrutturazione prima casa per sé o per i figli purchè siano trascorsi almeno 8 anni di iscrizione al Fondo (fino al 75% del maturato)

- Altre esigenze dell’iscritto purchè siano trascorsi almeno 8 anni di iscrizione al Fondo (fino al 30% del maturato).

Al di fuori di questi casi PREVILABOR non può concedere anticipi.


Al momento della pensione

Quando va in pensione, il lavoratore può decidere se percepire tutta la prestazione sotto forma di pensione integrativa o se ritirare fino al 50% del capitale maturato e il restante 50% sotto forma di pensione integrativa. La pensione integrativa è vitalizia, si rivaluta nel tempo e può anche essere resa reversibile su un familiare.

E' comunque possibile ritirare tutto il capitale se il 70% dell'ammontare della pensione maturata presso il Fondo pensione è inferiore al 50% dell'assegno sociale INPS (per il 2007 pari a 5.061,68 Euro all'anno).
Orientativamente, a condizioni attuali, con un capitale inferiore a € 50.000,00 rimane la possibilità di ritirare l’intera prestazione sotto forma di capitale.

 

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