FAQS


CHI PUO' ADERIRE A PREVILABOR?

QUANTO SI PUO' VERSARE A PREVILABOR?

SI PUO’ VERSARE IL PROPRIO TFR A PREVILABOR SECONDO LA NUOVA NORMATIVA?

COS’È IL SILENZIO ASSENSO?

QUALE E' LO SGRAVIO FISCALE MASSIMO PER CHI SI ISCRIVE A PREVILABOR?

SI PUO' VARIARE IL VERSAMENTO A PREVILABOR?

COME SONO INVESTITI I VERSAMENTI A PREVILABOR?

QUALI GARANZIE CI SONO?

QUANDO SI PUO' RITIRARE PREVILABOR?

QUANDO SI POSSONO CHIEDERE ANTICIPAZIONI A PREVILABOR?

COME SONO TASSATE RENDITA E CAPITALE FINALI?

LA RENDITA DEL FONDO SI RIVALUTA? ED E' REVERSIBILE?

COME POSSO AVERE INFORMAZIONI SULLA MIA POSIZIONE?


PREVILABOR DEVE ADEGUARSI ALLA NUOVA NORMATIVA?


CHI PUO' ADERIRE A PREVILABOR?

Possono aderire tutti i dipendenti –esclusi quelli a tempo determinato con contratto di durata inferiore a 3 mesi- delle Aziende che hanno reso operativo l'accordo sindacale per il versamento dei contributi a Previlabor. Dipendenti di altre Aziende non possono aderire a PREVILABOR. Per aderire è sufficiente compilare l'apposito modulo (tre copie) e consegnarne due, insieme al modello TFR1 o TFR2 , all'Ufficio personale che provvederà ad inoltrarne una a Previlabor (una copia deve restare al lavoratore).

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QUANTO SI PUO' VERSARE A PREVILABOR?

I versamenti a PREVILABOR sono stabiliti dall'accordo aziendale; quindi, per conoscere esattamente i tetti minimi e massimi bisogna fare riferimento al testo dell'accordo che si può richiedere ai delegati della RSU o al'Ufficio Personale.
Generalmente la contribuzione a PREVILABOR è comunque pari a:

- TFR: si può versare fino all’intero accantonamento futuro secondo quanto previsto dalla Legge (decreto 252 del 2005,in vigore da gennaio 2007);

- quota azienda: normalmente è l'1,2% della retribuzione minima contrattuale: mediamente, si tratta quindi di un importo tra i 15 e i 20 Euro mensili;

- quota da busta paga: minimo uguale a quanto versato dall'Azienda (1,2% della retribuzione minima contrattuale), con possibilità di elevare volontariamente il versamento individuale.

Il lavoratore che eleva volontariamente il proprio contributo può variarlo nel tempo, in aumento o anche in diminuzione. Se però interrompe del tutto il proprio versamento, si arresta anche quello a carico azienda mentre il versamento del TFR non può più essere interrotto fino a che si resta in Azienda.

 

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SI PUO’ VERSARE IL PROPRIO TFR A PREVILABOR SECONDO LA NUOVA NORMATIVA?

Dal 1° gennaio 2007 tutti i lavoratori dovranno decidere e comunicare all’Azienda la destinazione del loro TFR futuro.

Le possibilità sono 3:
1. Esprimere la scelta di destinare il proprio TFR a PREVILABOR: in tal caso tutto il TFR che maturerà dopo tale decisione sarà versato dall’Azienda a PREVILABOR.
Questa scelta non è più modificabile fino a che si rimane dipendenti dell’Azienda in cui si è aderito a PREVILABOR e pertanto da quel momento in avanti, fino a che non cessa il rapporto di lavoro, il TFR del Lavoratore sarà destinato al Fondo pensione.
Nota: Per i lavoratori che hanno iniziato la loro carriera contributiva prima del 28 aprile 1993 rimane la possibilità di versare solo il 40% della quota di TFR maturata annualmente, che equivale a ca. il 2,76% del reddito lordo: per fare un esempio, su un reddito lordo annuo di 20.000 Euro, l'importo trasferito a PREVILABOR dal TFR è di ca. 550 Euro; su un reddito lordo di 25.000 Euro, 690 Euro; ecc.

2. Esprimere la scelta di lasciare il proprio TFR in gestione all’Azienda: in questo caso anche il TFR che maturerà in futuro sarà gestito dall’Azienda con le solite modalità.
Se l’Azienda ha più di 49 dipendenti, il TFR non destinato alla previdenza viene trasferito secondo la Legge al Fondo di tesoreria dell’ INPS.
Questa scelta può essere modificata in futuro destinando il TFR al Fondo pensione con le modalità descritte al punto precedente.

3. Il Lavoratore non esprime alcuna volontà: in tal caso scatta il “silenzio assenso” e il TFR maturando del Lavoratore sarà versato al Fondo pensione contrattuale che ha in Azienda il maggior numero di iscritti (quindi, è meglio informarsi nella propria azienda su quale è). Il Lavoratore “silente” perde però il contributo dell’Azienda e non può effettuare versamenti a proprio carico finchè non manifesterà esplicitamente la propria volontà di aderire al Fondo pensione.

Previlabor è un Fondo pensione pre-esistente e può ricevere nuove adesioni e flussi di TFR in base alla normativa (art. 23, comma 4-bis, del d.lgs. 252/2005) .

 

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COS’È IL SILENZIO ASSENSO?

Dal 1° gennaio 2007 tutti i lavoratori dovranno decidere e comunicare all’Azienda la destinazione del loro TFR scegliendo tra le 2 possibilità:
- Destinare il TFR al Fondo pensione – PREVILABOR
- Lasciare il TFR in gestione all’Azienda

Se il Lavoratore entro i primi 6 mesi del 2007 (o dopo entro 6 mesi dalla data di assunzione presso un’Azienda, se successiva al 1° gennaio 2007) non esprime la propria scelta scatta il cosiddetto “silenzio-assenso” e il TFR maturando del Lavoratore sarà versato al Fondo pensione contrattuale che ha il maggior numero di iscritti in quella Azienda.

Il Lavoratore che non esprime la propria volontà perde però il contributo dell’Azienda e non può effettuare versamenti a proprio carico finchè non manifesterà esplicitamente la propria volontà di aderire al Fondo pensione.

 

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QUALE E' LO SGRAVIO FISCALE MASSIMO PER CHI SI ISCRIVE A PREVILABOR?

Il versamento (quota azienda e da busta paga, escluso TFR) è deducibile (quindi, è esente da tassazione IRPEF) fino ad un massimo di 5.164 Euro all'anno.

Esempio:
- quota azienda versata a Previlabor: 200 Euro
- quota minima da busta paga: 200 Euro
- totale versamento minimo a Previlabor: 200 + 200 = 400 Euro
- risparmio fiscale per il lavoratore (aliquota IRPEF 27%): 54 Euro
- spesa effettiva per il lavoratore: 200 – 54 = 146 Euro

In questo esempio pertanto, a fronte di una spesa effettiva sostenuta dal lavoratore pari a 146 Euro, egli vedrà accreditata sulla sua posizione un importo pari a 400 Euro, più il TFR.

A questo punto il lavoratore può, se vuole, effettuare ulteriori versamenti volontari da busta paga, deducibili dal reddito per un max. di: 5.164 – 200 - 200 = 4.764 Euro.

Il vantaggio fiscale per PREVILABOR viene riconosciuto direttamente alla fonte dall'Azienda con i conguagli fiscali in busta e il modello CUD: non occorre quindi recuperarli tramite mod. 730/740.

NB: lo sgravio per i versamenti a PREVILABOR è in ogni caso aggiuntivo e indipendente da quello concesso per le polizze vita stipulate prima del 31.12.2000 (detrazione di imposta del 19%); il dipendente iscritto a PREVILABOR può beneficiare di tutti e due i vantaggi fiscali.

 

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SI PUO' VARIARE IL VERSAMENTO A PREVILABOR?

Il versamento volontario dalla busta paga può essere variato liberamente ogni anno, in aumento o in diminuzione, secondo le modalità previste dall'accordo aziendale. Il versamento può essere anche sospeso del tutto: in questo caso però cessano anche il versamento del TFR e della quota azienda.
Non si può interrompere invece il versamento di TFR fino a che si rimane nella stessa Azienda; chi era già iscritto al Fondo al 31.12.2006 può decidere se confermare lo stesso importo di TFR o portarlo al 100% del TFR futuro, senza possibilità di scelte intermedie.

 

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COME SONO INVESTITI I VERSAMENTI A PREVILABOR?

PREVILABOR investe i contributi tramite una gestione assicurativa attualmente affidata a Unipol Assicurazioni S.p.A.
La gestione assicurativa garantisce un rendimento minimo del 2,5%; il rendimento ottenuto dalla gestione è comunque stato storicamente sempre più elevato dell'inflazione. Non sono mai previste penalizzazioni per anticipata cessazione della posizione.

Per tutte le caratteristiche si veda il documento specifico sulla gestione assicurativa.

 

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QUALI GARANZIE CI SONO?

Le garanzie sui Fondi pensione sono molteplici:

- PREVILABOR ha un organo di controllo interno (Collegio dei Revisori) formato da professionisti esterni al Fondo che vigila sulla corretta gestione;
- PREVILABOR è inoltre soggetto al controllo della Commissione di Vigilanza sui Fondi pensione (COVIP) che ha assoggettato PREVILABOR alla c.d. vigilanza di stabilità, che è una forma di controllo più intensa di quella utilizzata per i Fondi di dimensioni inferiori;
- sul gestore UNIPOL vigila inoltre l'ISVAP.

Ad ogni modo, anche nel caso piuttosto improbabile di fallimento del gestore, il patrimonio del Fondo sarebbe garantito in quanto per legge è destinato esclusivamente al pagamento delle prestazioni previdenziali e su di esso non potrebbe rivalersi alcun soggetto esterno.

In base alle nuove norme di Legge, la posizione del lavoratore non è cedibile nemmeno a garanzia di debiti del lavoratore, se non nei casi espressamente previsti.

La gestione amministrativa e contabile è affidata alla Società Previnet SpA.

Il dipendente iscritto a PREVILABOR ha pertanto il massimo delle garanzie e della sicurezza.

 

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QUANDO SI PUO' RITIRARE PREVILABOR?

I casi previsti dalla legge sono tassativi:
- al momento del pensionamento;
- in caso di dimissioni prima del pensionamento;
- in caso di decesso dell'iscritto;
- per invalidità permanente dell’iscritto superiore al 66%;

Al momento del pensionamento, si può scegliere se percepire una pensione integrativa al 100% o ritirare la posizione per il 50% sotto forma di capitale o 50% sotto forma di rendita.

Si tenga presente però che:
- i vecchi iscritti (prima del 28.4.1993) possono sempre ritirare la prestazione al 100% sotto forma di capitale;
- chi arriva in pensione con meno di 5 anni di versamenti può ritirare solo in forma capitale;
- anche i nuovi iscritti possono ritirare l'intero capitale se il 70% della pensione cui hanno diritto a carico del Fondo è inferiore al 50% dell’assegno sociale INPS In pratica, a situazione attuale, se non si è maturato un capitale indicativamente pari almeno a 50.000 Euro, la prestazione potrà essere percepita interamente sotto forma di capitale.

In caso di dimissioni prima del pensionamento, si può scegliere se:
- ritirare tutto il capitale maturato;
- trasferire la posizione ad un altro fondo pensione contrattuale;
- trasferire la posizione ad una forma previdenziale individuale.

In caso di decesso prima del pensionamento, la posizione può essere riscattata dagli eredi legittimi o, in loro assenza, dai beneficiari designati.

Al di fuori di questi casi PREVILABOR non può liquidare la posizione.

 

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QUANDO SI POSSONO CHIEDERE ANTICIPAZIONI A PREVILABOR?

E’ prevista la possibilità di chiedere a PREVILABOR degli anticipi su capitale maturato nei seguenti casi:
- Spese mediche di particolare gravità per sé o per coniuge e figli (fino al 75% del maturato) in qualsiasi momento;
- Acquisto o ristrutturazione prima casa per sé o per i figli purchè siano trascorsi almeno 8 anni di iscrizione al Fondo (fino al 75% del maturato);
- Altre esigenze dell’iscritto purchè siano trascorsi almeno 8 anni di iscrizione al Fondo (fino al 30% del maturato). Al di fuori di questi casi PREVILABOR non può concedere anticipi.

 

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COME SONO TASSATE RENDITA E CAPITALE FINALI?

La tassazione delle prestazioni del Fondo pensione è agevolata:

- la rendita è imponibile con aliquota del 15% solo per la parte che corrisponde ai contributi dedotti e al TFR versato; tale percentuale si riduce di 0,30% per ogni anno di durata oltre al 15° fino ad arrivare al 9% (che si raggiunge con una permanenza nel fondo di 35 anni).
Esempio: se il capitale maturato a scadenza è composto per il 40% da quota capitale (contributi dedotti e TFR) e per il 60% da quota interessi, la rendita corrispondente sarà imponibile –con l’aliquota sopra descritta- solo per il 40% del suo ammontare

- il capitale è imponibile con aliquota del 15% solo per la parte che corrisponde ai contributi dedotti e al TFR versato; tale percentuale si riduce di 0,30% per ogni anno di durata oltre al 15° fino ad arrivare al 9% (che si raggiunge con una permanenza nel fondo di 35 anni).
Esempio: se il capitale maturato a scadenza è composto per il 40% da quota capitale (contributi dedotti e TFR) e per il 60% da quota interessi, il capitale erogato sarà imponibile –con l’aliquota sopra descritta- solo per il 40% del suo ammontare.

Gli interessi maturati sono esenti da tali imposizioni in quanto già tassati anno per anno con aliquota dell’ 11%.

 

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LA RENDITA DEL FONDO SI RIVALUTA? ED E' REVERSIBILE?

La rendita del Fondo si rivaluta ogni anno in corso di erogazione in base al rendimento della gestione della Compagnia di Assicurazione che ne garantisce il pagamento.
La rendita è vitalizia e può essere resa reversibile, al momento del pensionamento, su un familiare (es. coniuge, convivente). L'ammontare della rendita viene calcolato in base alla "speranza di vita" del/dei beneficiario/ari. Tutte le scelte in materia di pensione integrativa vengono fatte dal singolo iscritto a scadenza del piano previdenziale.

Si veda l’apposito documento sulla rendita.

 

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COME POSSO AVERE INFORMAZIONI SULLA MIA POSIZIONE?

Telefonado al Fondo Previlabor al martedì e giovedì mattina dalle 9.00 alle 12.00 tel. 051 24 20 09

 

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PREVILABOR DEVE ADEGUARSI ALLA NUOVA NORMATIVA?

Si, certamente, entro il 31 maggio 2007 secondo quanto previsto dall’articolo 23, comma 4 bis, del decreto legislativo 252 del 2005 (il testo è disponibile ad es. sul sito della Commissione di vigilanza sui fondi pensione Covip.
Nel frattempo PREVILABOR può continuare a raccogliere adesioni in tutte le aziende dove è operativo.

PREVILABOR E’ PRESENTE IN 120 AZIENDE CIRCA IN GRAN PARTE GRAZIE ALLA CONTRATTAZIONE AZIENDALE PROMOSSA DA FIM FIOM UILM NEL TERRITORIO BOLOGNESE.

UN ELEMENTO COSTITUTIVO E’ L’ASSEMBLEA DEI DELEGATI DEL FONDO ELETTA DAGLI ISCRITTI AL FONDO E COMPOSTA DA LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO.

I DELEGATI DEL FONDO SONO I PRIMI ADEGUATI A DARE RISPOSTA! VERIFICA SE NELLA TUA AZIENDA C’E’ UN DELEGATO DI PREVILABOR

Come contattarci
Via Milazzo, 17/G - 40121 Bologna
Tel 051.242009 | Fax 051.251564 | Email previlabor@previlabor.it

 

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SEDE:
Via Milazzo, 19/C
40121 Bologna
Tel 051.242009
Fax 051.4214183
E-mail previlabor@previlabor.it